Fiat Lux… e in abbondanza!

Lo spettro luminoso emesso da un corpo nero dipende dalla sua temperatura e la misurazione avviene in Kelvin. Come possiamo vedere dal grafico sotto, una temperatura bassa, attorno ai 2000K (lampade ad incandescenza), ha un’emissione di colore giallo/arancio, cioè una luce “calda”. Man mano che sale la temperatura, il corpo emette una luce sempre più bianca (circa 6500K, luce diurna) fino ad arrivare a vere e proprie tonalità fredde. 

Temperatura colore

La definizione di luce calda/fredda sembra in contrasto con quello che sperimentiamo: risulta strano che un corpo caldo emetta luce fredda, un corpo freddo emetta luce calda. Beh, diciamo che questa distizione ha principalmente una motivazione psicologica: tonalità tendenti al rosso sono per noi calde, tonalità tendenti al blu sono tonalità fredde (pensate ai colori delle manopole dei rubinetti dell’acqua).

Wikipedia ci insegna che

Il bianco puro è collocato intorno ai 6 000 K.
Luce solare al di fuori dell’atmosfera terrestre: 5750 K
Luce solare a mezzogiorno: 5 400 K
Luce d’ambiente in pieno giorno (luce diurna): mediamente, circa 6 500 K
Luce del cielo totalmente nuvoloso: circa 7 000 K
Luce del cielo parzialmente nuvoloso: 8 000 – 10 000 K
Luce del cielo sereno: da 10 000 a 18 000 K
Luce di una candela: circa 1 000 K

Lampada domestica a incandescenza da 40 W: 2 650 K
Lampada domestica a incandescenza da 60 W: 2 760 K
Lampada domestica a incandescenza da 75 W: 2 820 K
Lampada domestica a incandescenza da 100 W: 2 900 K
Lampada domestica a incandescenza da 200 W: 2 980 K

Lampada Photoflood da 500 W per uso fotografico: 3 400 K

Lampada fluorescente extracalda: 2 700 K
Lampada fluorescente warm white (bianco caldo): 3 000 K
Lampada fluorescente white (bianco neutro): 3 500 K
Lampada fluorescente cool white (bianco freddo): 4 000 K
Lampada fluorescente luce normalizzata (D50): 5 000 K
Lampada fluorescente daylight (diurna): 6 500 K
Lampada fluorescente skywhite (superdiurna): 8 000 K 

Teniamo a mente questa tabella perchè ci servirà in seguito.

Curiosità: la luce solare che ci raggiunge non ha sempre la stessa temperatura di colore. C’è una sostanziale differenza che dipende dall’ora del giorno, dalla stagione, dalle condizioni atmosferiche e dalla latitudine. In verità la luce emessa dal sole ha temperatura di colore neutra (5600 K) ma subisce variazioni quando deve attraversare gli strati dell’atmosfera. Un cielo nuvoloso, ad esempio, fornisce una luce più fredda rispetto a quella che abbiamo durante un crepuscolo estivo.

L’occhio umano si abitua velocemente alle diverse tonalità di luce, dandoci sempre l’impressione di essere illuminati da una luce bianca. Ci accorgiamo che non è così quando scattiamo una fotografia. I sensori delle macchine fotografiche registrano la luce che percepiscono così, guardando lo scatto, ci accorgiamo della differenza che c’è fra quello che il nostro cervello ci fa vedere e quello che in realtà è. Fortunatamente le moderne macchine fotografiche mettono a disposizione uno strumento fondamentale per aggirare questo inconveniente: il bilanciamento del bianco. 

Con questo strumento siamo in grado di dire alla nostra macchina fotografica con quale tipo di luce (e quindi con quale temperatura) stiamo fotografando, così da correggere automaticamente le dominanti cromatiche che verrebbero altrimenti a formarsi.

La foto sopra è stata scattata con una Canon 400D, illuminazione a incandescenza (lampadine classiche da 150 W a 2900K) e nessuna correzione del bianco. Si osserva la terribile dominante gialla. Posso assicurarvi che a occhio nudo la foto non era così gialla.

Attivando il bilanciamento del bianco sulla macchina fotografica e impostando su “luce a incandescenza” ecco il risultato.

Il piatto sotto ha una netta dominante blu. La foto, infatti, è stata scattata sul terrazzo di casa in una giornata nuvolosa. In queste condizioni la temperature del colore è di circa 9000K, che corrisponde proprio a tonalità fredde.

Ancora una volta, attivando il giusto bilanciamento del colore, otteniamo la foto corretta.

Vi consiglio di fare riferimento al manuale della vostra macchina fotografica per le impostazioni del bilanciamento del bianco. Generalmente le impostazioni di fabbrica prevedono che il bilanciamento sia impostato su “Auto”, ovvero si lascia decidere alla macchina in base alle immagini catturare. 

Diciamo che in linea di principio questa impostazione funziona abbastanza decentemente correggendo le foto in maniera accettabile. Dalla mia piccola esperienza, però, ho potuto constatare che le impostazioni automatiche spesso danno foto non del tutto corrette e quindi devo intervenire con un programma di foto ritocco (nel mio caso Aperture per Mac o Gimp per windows).


Riferimenti bibliografici
http://www.wikipedia.org
http://www.unframe.com/it/focus/tecnica/218-la-luce-naturale-01.html
http://www.hwupgrade.it/forum/archive/index.php/t-559224.html
http://www.bellone.net/file_pubblicati/luce_dura_morbida.htm
http://www.centoiso.com/guide/3.1.asp
Helene Dujardin (2011), “Plate to Pixel: Digital Food Photography & Styling”

2 Commenti

  • RIspondi
    grazia
    13/11/2011 at 21:04

    Eccomi qui a commentare questo bel post:
    Io sono una fotografa professionista e fino a pochissimo tempo fa ho fotografato solo reperti archeologi.Ora mi cimento con le foto dei cibi e nonostante l’esperienza non sempre sono soddisfatta dei risultati
    Hai fatto molto bene parlare di temperatura di colore,, continua ad illustrare le varie opzioni che una digitale possiede e invita anche a leggere attentamente il libretto delle istruzioni..serve sempre!
    Un abbraccio mia saggia amica!!

    • RIspondi
      Tommy
      15/11/2011 at 23:54

      Ciao Grazia,
      avevo letto sul tuo sito che ti sei occupata di archeologia… wow che bello!
      Effettivamente le foto di stock o gli still life non sono per niente facili da fare, io ci impazzisco ogni volta che devo fotografare un piatto 🙂
      Un caro saluto

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