Purtroppo gli impegni di lavoro e familiari non sempre mi permettono di fotografare con la luce diurna naturale. Talvolta rientro a casa a tarda sera, quando ormai il sole è tramontato da un bel po’ di tempo e non ho quindi la possibilità di sfruttare la nostra fantastica lampada gratuita. Talvolta, poi, anche se abbiamo tempo a disposizione, questo non sempre coincide con le ore migliori del giorno per scattare foto: la migliore luce è disponibile per un breve periodo di tempo nell’arco della giornata, senza considerare, poi, che spesso è influenzata da fattori metereologici e stagionali. Quindi, a meno che non si abiti in zone dove la luce del giorno è costante tutto l’anno, il problema esiste e non è di poco conto.
Dunque, cosa fare? Certo non possiamo rinunciare a fotografare il nostro bel piatto preparato a culmine di una lunga giornata lavorativa… qualche gratificazione vogliamo pur averla, no? A questo punto è necessario munirsi di luci artificiali, come sempre con un occhio di riguardo al budget.
Quasi tutte le macchine fotografiche moderne (sia reflex che compatte) incorporano un piccolo flash automatico. Beh, io ci ho provato in mille modi, sia come illuminazione principale sia come filler (la luce di riempimento) ma non sono riuscito a ottenere risultati soddisfacenti. Non avendo a disposizione un flash professionale e nessuna intenzione di comprarlo visto i prezzi a cui si aggirano questi trabiccoli, ho pensato di costruirmi una piccola sala posa fai da te. Il guadagno è che, per una cifra modica, diciamo qualche centinaio di €, si può mettere in piedi un’attrezzatura amatoriale e ottenere foto di tutto rispetto. Se poi siamo anche dei bravi hobbysti esperti nel fai-da-te, con l’acquisto di un paio di lampade e un po’ di materiale di recupero adattato ai nostri scopi, si può ridurre ulteriormente la spesa. Ma andiamo per gradi.
Occorre per prima cosa la giusta fonte di illuminazione. Diciamo che vale il principio che più luce c’è, meglio è: la luce non è mai abbastanza. Le prime volte che girellavo per la rete alla ricerca di un materiale adatto ai miei scopi, finivo sempre per chiudere il browser e imprecare per i costi proibitivi del materiale fotografico e per il consumo spropositato di energia elettrica: come si fa ad accendere 3000W di lampade in casa? Non esiste.
Ho scoperto allora che esistono lampade a basso consumo con una potenza notevole e con un costo abbordabile: diciamo che con 30/40€ si porta a casa una lampada da 125W che spara una luce equivalente di circa 625W a 5600K, cioè luce naturale 🙂 Beh, in verità quello che conta non sono i watt ma i lumen. Comunque, personalmente con questo modello mi sono trovato bene (Walimex Lampada a spirale Daylight 125W). Qui troverete del buon materiale a buon prezzo.
Ovviamente le lampade da sole non bastano. La soluzione ideale sarebbe quella di avere un softbox con 10/12 lampade a basso consumo da 30W l’una e un box più piccolo per compensare le ombre.
Siccome ero alla mia prima esperienza, ho preferito affrontare una spesa minore e comprarmi due ombrelli riflettenti, 2 lampade da 125W, 2 treppiedi e 2 portalampada. In tutto, sfruttando un’offerta del sito, ho speso 160€ e credetemi, se guardate i prezzi in giro, vi renderete subito conto che è un prezzo del tutto competitivo.
Mi sono accorto che 2 lampade a volte non sono sufficienti, quindi ne ho comprata un’altra di scorta che talvolta utilizzo come luce ausiliaria frontale. Quindi, attualmente la mia attrezzatura è formata da 2 treppiedi, 3 lampade, 2 ombrelli, 2 pannelli riflettenti.
Se non volete sostenere questa spesa, potete provare a realizzarvi due di questi aggeggi che piazzerete uno a destra e uno a sinistra del vostro piatto. Un paio di pannelli riflettenti completeranno l’attrezzatura. Qui oppure in fondo alla pagina troverete i piani di costruzione 🙂
Spendendo poche decine di euro avrete a disposizione due sorgenti luminose abbastanza potenti. La foto sotto è stata scattata con l’ausilio di un diffusore autocostruito posto sul lato destro e un ombrello con una lampada, sempre sul lato destro.
Tenete sempre presente la tabela della temperatura del colore. Optate sempre per lampade a luce naturale (5600K) e a basso consumo, sono più facili da gestire, scaldano pochissimo e vi fanno risparmiare un bel po’ di soldini. Vi consiglio di non miscelare temperature diverse, potreste incorrere in qualche pastrocchio in fase di scatto.
Un’ultima cosa. Personalmente preferisco di gran lunga una soluzione a luce continua, ovvero lampade che emettono luce per tutto il tempo che devo scattare foto, come nel caso delle lampade che avete visto. In fin dei conti una sessione dura al massimo 20 minuti e posso lasciarle tranquillamente accese per tutto il tempo. Comunque, per dovere di cronaca, esistono anche soluzioni a luce flash, ovvero lampade che emettono un flash luminoso solo al momento dello scatto. Le lampade sono azionate da un trigger generalmente ad infrarosso o collegate via cavo alla macchina fotografica (serve quindi una reflex e non una compatta). Trovo questa soluzione scomoda perché non ho modo di verificare visivamente il risultato finale senza scattare qualche foto di prova… e visto che non sono un professionista questo rappresenta per me un forte handicap.
Come sempre non stancatevi mai di sperimentare, girate attorno al piatto, cambiate la disposizione delle luci, scattate foto, tante foto e vedrete arriveranno anche scatti che vi piaceranno.
3 Commenti
Sara
19/12/2011 at 23:11Io ho tante foto fatte di sera che alla fine non pubblico per la scarsa qualità…
Interessante questa rubrica anche se non è facile organizzare uno studio fotografico… Grazie per le dritte!!! Ciaoooo
Artu
18/12/2011 at 21:04Davvero sinceri complimenti…..un gran lavoro, molto interessante!!!!
Certo non alla portata di tutti, ma è sempre meglio sapere…..mi piace questa rubrica….
Ilaria
18/12/2011 at 21:50Grazie mille! Volevamo condividere con tutti le nostre esperienze e i nostri piccoli miglioramenti negli scatti. La luce è fondamentale!
Buona serata.